I Papi e Loreto
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9/10 settembre 1995

10 settembre 1995 – Giovanni Paolo II a Montorso
La più lunga di tutte le visite al Santuario Laureano. Il Santo Padre ha guidato la Veglia dell’incontro di preghiera con i quattrocentomila giovani d’Europa che lo hanno accolto nella conca di Montorso. “Da Loreto questa sera abbiamo compiuto un singolare pellegrinaggio dall’Atlantico agli Urali, in ogni angolo del continente dovunque si trovano i giovani in cerca di una casa comune. A tutti dico: ecco la Vostra Casa, la Casa di Cristo e di Maria, la Casa di Dio e dell’uomo”
10 dicembre 1994

11 aprile 1985

11 aprile 1985 – Giovanni Paolo II al Convegno Ecclesiale
Il Santo Padre ritorna una seconda volta a Loreto in occasione del Convegno della Chiesa in Italia alla presenza di tutti i cardinali e vescovi italiani. Durante l’incontro tracciò le linee guida maestre per la pastorale della Chiesa in Italia.
8 settembre 1979

8 settembre 1979 – Giovanni Paolo II sul sagrato del Santuario
Primo viaggio a Loreto. In quest’occasione il Santo Padre affidò alla Vergine Lauretana il suo imminente viaggio all’ONU.

Paolo VI
Non venne da Papa, ma il suo legame con Loreto fu emblematico. Il 25 giugno 1926 venne a Loreto in occasione della fase preparatoria del congresso nazionale Fuci svoltosi a Macerata. L’11 settembre 1993 venne in occasione del congresso eucaristico regionale di Macerata. L’1 settembre 1962 fu una visita storica: incontrò i pellegrini dell’Unitalsi lombarda; si fermò con loro pronunciando un discorso a braccio “ A Loreto si è nella gioia e nella festa perché la Santa Casa è un continuo richiamo al mistero fondamentale del culto mariano: l’Incarnazione”
A Paolo VI si deve la costituzione “Lauretanae Almae Domus” del 24 giugno 1965 con la quale modificò il governo ecclesiastico di Loreto, istituendo la Delegazione Pontificia del Santuario e la Prelatura della Santa Casa.
4 ottobre 1962

Giovanni XXIII in preghiera all’interno della Santa Casa
Il viaggio a Loreto fu il primo di un Papa fuori dal Vaticano dai tempo di Pio IX. Viaggio desiderato per pregare la Madonna per l’imminente Concilio. Giovanni XXIII giunse a Loreto con un treno speciale, attraversando Umbria, Lazio e Marche salutato dalla folla festante. A Loreto fu accolto dal presidente della Repubblica Segni e dal campo del governo Fanfani. Sostò in preghiera alla Santa Casa. Pose due corone sul capo di Maria e del bambino Gesù e dopo aver recitato l’angelus sulla Piazza parlò a braccio dicendo “ Qui la Santa Casa di Loreto richiama la stessa vocazione che diletta il cuore dell’umile Papa, quando, volgendo lo sguardo nella Piazza di San Pietro, trova li convenuti i rappresentanti del mondo intero, sui quali si distende la stessa benedizione. Oggi questa è la Casa di Maria, questa è la Piazza di San Pietro: il mondo intero davanti a noi, il mondo intero. Maria, Madre nostra ! Siamo qui nell’ora dell’Angelus Domini, il grande ricordo che commuove il mondo da veni secoli e lo commuoverà fino alla consumazione”
1949

Pio XII
Benedisse la statua della Madonna di Loreto destinata agli emigranti italiani in Francia di Parigi. Nel radiomessaggio in occasione del convegno del centro femminile italiano parlò di Loreto dicendo “l’insigne e caro santuario di Loreto ridesta nei cuori dei fedeli il caro ricordo dell’adorabile mistero dell’Incarnazione nel seno di colei che l’arcangelo salutò piena di grazie”

Pio X
Manifestò più volte il suo amore alla Madonna. Da vescovo venne a Loreto dove celebrò la messa. Divenuto Papa protesse l’autenticità della Santa Casa negli anni in cui era contestata dagli scritti dello Chevalier. Concesse con il breve “Cum Accepimus”indulgenze ai pellegrini a agli iscritti alla Congregazione Universale della Santa Casa.
28 gennaio 1894

Leone XIII
Emise il “Felix Nazaretana Domus” in occasione del VI Centenario della Traslazione della Santa Casa di Loreto, concedendo cosi’ ampi privilegi ai pellegrini che si sarebbero recati. “Da tale augustissimo santuario derivò nella Chiesa gran copia di grazie celesti e di santità. Ivi un insigne numero di santi o concepirono la prima volta fiamme di amore alle virtù più eccelse o le ravvivarono così da ottenere perfezioni”

ca. 1865, Vatican City — Pope Pius IX — Image by © Hulton-Deutsch Collection/CORBIS
Marchigiano, fu da sempre devoto alla Vergine Lauretana. Raccontò “ I miei genitori avevano l’abitudine di recarsi ogni anno alla Santa Casa e di condurci seco i miei fratelli e me”. Eletto Papa il 16 giugno 1846, si tolse la croce pettorale e l’anello e l’inviò al Santuario di Loreto al quale donò il 14 agosto 1855 una copia con firma autografa della bolla di proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione “Ineffabilis Deus”
Il 26 agosto 1852 così scrisse nella lettera apostolica Inter Omnia “Fra tutte le chiese innalzate in onere della Vergine Santissima Immacolata e Madre di Dio, risplende mirabilmente la Santa Casa di Loreto. Proprio in quella casa la santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta esente dal peccato originale, fu concepita, data alla luce, nutrita e salutata dall’Angelo piena di grazie, benedetta fra le donne e piena di Dio”
21 ottobre 1507

Giulio II
Nella bolla “In sublime” pone il suggello pontificio sulla versione miracolosa della tradizione della Santa Casa di Loreto. “ Nella predetta chiesa di Loreto non si venera soltanto l’immagine della Beata Vergine, ma anche, la camera o talamo dove la Beatissima Vergine è stata concepita, è stata educata, dove salutata dall’angelo alla sua parola concepì il Salvatore del mondo”